Tag
2014, Anima, Argento, Città, Cura, Dittatura, Esilio, Figli, Giorni, Giustizia, Guerra, Inverno, Madre, Madri, Maggio, Orgoglio, Politica, Rancori, Re, Rispetto, Salvezza, Serenità, Soldati, Speranza, Tempo, Versi liberi, Versi sciolti
Sire, tornate!
Il tempo dell’esilio è terminato.
La tirannia dell’orgoglio è finita.
Ripristinate le prische e savie leggi,
ché la coscienza d’un popolo chiede
a gran voce una speranza, salvezza.
Il trono vuoto sia consacrato
al rispetto e alla regalità del giusto.
Sire, tornate!
Impugnate lo scettro,
ridateci la giustizia e il gallone
della serenità. Sofferto abbiamo
in questo inverno e tremato in maggio.
S’amministri, come nel mitico tempo,
una città nuova e si dia spazio
in tavola ai vecchi e ai nuovi;
sia data una prole a questo regno;
sia data in sposa quella principessa
della logica diafana e silenziosa.
Regni fin d’ora la pace
e la prosperità dell’animo umano,
ché quella dell’argento ha reso livoroso
il nostro giorno trascorso.
Sire, tornate!
Abbiate cura di noi e dei nostri figli,
riprendete posto nella sala delle udienze,
accoglieteci com’era un tempo.
Amateci come la madre il figlio
ammalato, come la giovane l’attesa
e il soldato al fronte.
Sire, tornate
e ridateci speranza,
buone leggi. Tornate a sedere con noi.
Lorenzo Cusimano, Debolezze, Casteldaccia (Italy), 2014.