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Scorgi quant’è rosso il cielo
e senti il fragor del tuono,
capisci quanto male stia il mio cuore
quando sei triste con gli occhi lustri.

Offendimi, ma non reagirò;
guardami e, forse, mi volterò;
chiamami e te udirò;
amami e solo te amerò.

Annusa l’aria fitta e tagliente
di questa mal sera d’agosto,
odora di magico e cuore umido,
provocato dai miei istinti inversi.

Sfidami e vincere ti lascerò;
pensami e sonni tranquilli dormirò;
sporcami, ma non mi pulirò;
carezzami e male ti farò.

Ascolta lo scrosciar della pioggia,
che cade tanta sui tetti delle case
e sulle peci nere immobili,
calpestati dai nostri passi incerti.

Dimenticami e sempre ti ricorderò;
lasciami e al fianco tuo sarò;
uccidimi e per te morirò;
coprimi, ma mi scoprirò.

Cerca le introvabili stelle
in questo dieci agosto malinconico,
provate da me scemo,
e da te bellissima.

 

Lorenzo Cusimano, Eterno Ideale, Casteldaccia (Italy), 1999-2002.

 

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